martedì 27 ottobre 2009

Vorrei essere libanese

Premesso che credo staremmo tutti molto meglio se spegnessimo definitivamente cellulari, computer e tv, capita ogni tanto di essere piacevolmente stupiti da quello che passa il piccolo schermo. E' il caso de 'L'infedele', di Gad Lerner (La7, ogni lunedì dopo le 21), che ieri sera ha avuto il coraggio di affrontare il tema scottante del momento con una ampiezza di vedute direi sconvolgente rispetto al normale livello dei dibattiti televisivi. Marrazzo e i trans, Berlusconi e le minorenni (e le escort e varia compagnia cantante), finalmente trattati non come fatti di cronaca ma come spia di un più ampio e generale malessere nel modo di vivere il sesso e l'eros dalle nostre parti. Ora, si dirà, tutto il mondo è paese, e invece no: forse è il momento di dire che il nostro Paese, anzi l'Italia, a chiare lettere, ha qualche problema alla voce rapporti uomo-donna. Probabilmente molti di più di quelli che possono avere uomini e donne del mondo arabo.

Tra gli ospiti di ieri sera, infatti, spiccava per bellezza e sguardo da Mille e una notte, la poetessa e giornalista libanese Joumana Haddad. La poetessa ha parlato in un italiano pressoché perfetto e, pur usando una lingua diversa dalla sua, ha espresso con semplicità e serenità concetti che a mio parere non riuscirebbe ad esprimere un consesso di uomini e donne italici nemmeno in una settimana di incontri e tavole rotonde. A un certo punto ha persino usato la parola 'decenza', che tra qualche anno verrà forse espunta dai dizionari italiani per impossibilità di collegarne il suono ad una realtà concreta. Mentre parlava ho pensato a quel piccolo capolavoro di cinema che è 'Caramel', realizzato da una bravissima autrice, regista e attrice libanese (Nadine Labaki), e ho provato una fitta di nostalgia. Lerner ha confermato il pensiero affiorante dicendo apertamente che il Libano è molto più avanti dell'Italia e lì ci sono donne registe ecc. che qui non troverebbero lo stesso spazio o la stessa considerazione.

La poetessa dagli occhi dolci ha concluso dicendo che le donne arabe provano in questo momento una grande 'confusione' - questa la parola usata, assieme a 'disperazione' - perché vedono che il modello occidentale di donna, al quale loro avevano sempre guardato come un faro luminoso, appare oggi assai offuscato. Siamo confuse anche noi, cara Joumana, e forse è il momento che i ruoli si invertano: insegnateci voi quella femminilità perduta che nessuna chirurgia estetica potrà mai resuscitare.

1 commento:

F4Bi4No ha detto...

l'ho vista anch'io.. molto bella.
la puntata, intendo.
e quelle parole chiare, nette.. decenza, confusione, femminilità.