sabato 12 dicembre 2009

Impara l'arte (e mettiti da parte)

Impara lE' un sabato del villaggio metropolitano, congestionato dalle pellicce di visone e dai visoni imbronciati a passeggio per lo shopping. Dov'è la crisi?
E' in piazza dei Santi Apostoli, arancione di palloncini di curriculum vitae piangenti. Sono gli sguardi dei restauratori che protestano perché un nuovo decreto legge proposto dal ministro Bondi (sì, lui: James Bondi, come dice una ragazza bionda) prevede che anni ed anni di esperienza nei cantieri vengano cancellati dall'obbligo di avere un titolo preciso, o meglio unico. "Questo è un lavoro di bottega - racconta una giovane fiorentina -, si impara sul campo" non soltanto dopo aver frequentato l'Opificio delle pietre dure o l'Istituto centrale di restauro, le uniche due scuole che - se passasse il decreto Bondi, James Bondi - verrebbero ritenute valide per esercitare la professione.

Anche i restauratori piangono, foto CosmeticoRisultato? "Siamo 30.000, con il nuovo decreto potrebbero lavorare al massimo 1000 persone, si vuole creare una lobby, un'élite ancora più élite di quello che già è", spiega la ragazza che raccoglie le firme per una petizione da presentare al presidente della Repubblica Napolitano.
Roma è splendente di un'altra giornata di sole come quella di sabato scorso, viola per il No B. Day. Qui il gruppo di manifestanti è decisamente più ristretto ma dà un segnale chiaro, l'ennesimo, di un mancato riconoscimento della qualità del lavoro nel nostro Paese. 'Impara l'arte e mettiti da parte', recita lo slogan scelto. "I cantieri che ci assumono - racconta ancora la restauratrice fiorentina - sanno che possono fare affidamento su di noi ma poi se gli chiedi un certificato di quello che hai fatto, la tua posizione è ritenuta alla stregua di quella di un impiegato". E i palloncini piangono, mentre risuona nelle orecchie il Cicerone delle Catilinarie evocato anche sabato scorso: "Quousque tandem, Catilina, abutere mea patientia?". Traduzione con una variante modulata ai tempi: "Fino a quando, o Italia politica, abuserai della nostra pazienza?"

Nessun commento: