giovedì 28 gennaio 2010

Extension


L'altra sera mi è capitato di conoscere due gemelle espertissime di unghie e, chissà, forse anche di unghiate ma sarebbe un'illazione indebita. Si discettava piuttosto di questa moda delle unghie finte appiccicate su mozziconi di unghie vere, tema a mio parere piuttosto scabroso che però riconosco essere una delle tante manie/ossessioni della nostra molto annoiata società. Credo che l'estetica influenzi anche i nostri pensieri. Come la forma dialoga con il contenuto, è vero anche il contrario. Tant'è che con le loro unghie da streghe raffinate esse hanno dominato la discussione a tavola. Non avevano solo l'eloquio fluido ma anche quella oscura sicurezza che deriva dal fatto di stare bene nei propri panni, nella propria pelle e, in definitiva, anche nelle proprie unghie. E se a un certo punto avessero iniziato a graffiare la tavola o a mangiare la torta arpionandone le fette con l'unghia del dito indice, non me ne sarei assolutamente stupita.

Lo stesso principio vale per i capelli con la protesi, anche detti 'extension'. Tu vai dal parrucchiere e gli dici: allora oggi che mi fai? Ti allungo i capelli. No, fa troppo male, per piacere tagliameli e basta. Anzi, per riprendere un antico motto di spirito: "Come vuole che glieli tagli?" "In silenzio". Zitto, taglia e taci. Ma questa sono io. La mia cara amica romana, invece, va dal parrucchiere e accetta l'estensione, che in effetti non fa male perché i capelli non li tirano per allungarli ma ci appiccicano quelli di un'altra più o meno dello stesso colore. Così ora l'amica risplende di una chioma lunga, costituita dai capelli di un'indiana (le indiane pare che vendano il surplus di capelli per guadagnare qualche euro senza troppa fatica), e parla anch'ella con grande sicurezza. Deve essere per queste ciocche nere liscissime che si posano lievi e morbide sulle spalle, come fossero una cornice che abbellisce qualunque discorso: dalla bimba da educare all'insegnanento a scuola, fino ai racconti di viaggio. Extension, e le parole cambiano. (dài che se i capelli di Silvio proclamano tutti lo sciopero, c'è qualche possibilità che anche le parole si adeguino. zitti tutti)

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