martedì 13 luglio 2010

Lei li assume gli integratori?

La signora farmacista promotrice di integratori alimentari assume che così, per definizione automatica, tutti d'estate debbano assumere gli integratori alimentari.
Veramente, signora, sono entrata per un pacco di assorbenti d'emergenza, di integratori non ne sento la necessità.
Apriti cielo, anzi apriti aria condizionata, per un totale di 27 gradi che recano un forte trauma rispetto ai quasi 40 dell'esterno. Invece che pensare ad assumere integratori, signora, perché non cercate di integrarvi con l'estate che respiriamo sulla strada?

Riapriti cielo, e si ritorna agli integratori, che la farmacista promotrice vorrebbe rifilarmi alla modica cifra di 9 euro, anzi 8,45 perché c'è lo sconto.
Per carità, è troppo.
Troppo? Sgrana gli occhi imbalsamati la signora che riesce a tenere il trucco solo in virtù dei 27 gradi altrimenti all'esterno le si scioglierebbe come neve al sole. E non sarebbe un bello spettacolo.
Io mi integro con la frutta e la verdura, scusi, perché dovrei assumere gli integratori, che parentesi è anche un'operazione impossibile visti i tempi di assunzioni congelate come l'aria che mi sta facendo venire il torcicollo? E comunque ripeto, 9 euro sono troppi.
La signora fa il calcolo, per una settimana non è niente, via.

Essa non demorde ma io nemmeno. E ribadisco il concetto, anche perché vengo da fuori, non da questo quartiere di iper-abbronzati e griffati fino all'ultima unghia del jack-russell al guinzaglio. Tutti sempre imbronciati, tutti seri, tutti compresi sotto gli occhiali scuri.
Chiaro che assumano anche gli integratori per integrarsi con il mondo esterno. Frutta e verdura si pensa che non bastino, bisogna spendere, spendere, spendere per tenersi in vita.
Pensi - fuoco d'artificio finale della farmacista integrata - che molte signore ne assumono due di integratori: uno per il magnesio e il potassio (7,45 eu) e l'altro per i sali minerali e compagnia bella.

Il vaso è colmo, lascio la farmacia soddisfatta di assorbenti formato gigante, per ritrovare nel mio quartiere la solidarietà che non si compra: al banco della frutta brutta ma buona, il vecchio venditore asmatico si fuma una sigaretta e mangia biscotti.
Fa caldo, eh?
Eh, fa caldo.
Queste sono le conversazioni normali d'estate, senza condizionatori a condizionarle.
Il vecchio dalla mano callosa mi porge un biscotto.
E' un po' andato come i biscotti che uno lascia fuori dalla confezione senza proteggerli, ma figurati se adesso ci mettiamo anche a fare gli schizzinosi.
Un biscotto, due biscotti, l'intera confezione di biscotti.
Gratis.
Vedi che davvero si può passare dall'economia del denaro all'economia del donare, come sostengono i sognatori di arcipelago scec.
Altro che integratori. Prima integriamoci noi tra di noi,
e poi tutto il resto di conseguenza.

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