lunedì 9 agosto 2010

Sono stata in paradiso (e Dio parlava francese)


Girasoli a Les Dombes
Sono stata in paradiso, e lì Dio parlava francese.
No, non diceva Oui, je suis Catherine Deneuve,
diceva un sacco di altre cose molto più interessanti
che si possono ascoltare bene nel silenzio,
senza rumori molesti di macchine o motori attorno,
soltanto la brezza del vento che scivola dolce
tra i rami e le foglie degli alberi.

L'essere umano ha bisogno di riconciliarsi con me,
diceva Dio, e offriva al mattino una spettacolare marmellata
di fragole e banane: quanto di più delizioso abbiano gustato
le mie papille negli ultimi tempi. Poi diceva: "Regarde moi,
guardami nella natura, nella pace che respiri, nelle mucche
che pascolano tranquille e ogni tanto ti fissano con lo sguardo
intenso come se volessero partire per una corrida
ma poi ritornano alle loro pasture
nella più placida indifferenza.

Contemplami in questo campo di girasoli giallissimi,
alcuni forse un po' depressi, con la testa che pende perché
pieni di semi o forse perché intasati dai pensieri e dalle preccupazioni,
come siete spesso voi umani. Eppure i girasoli dovrebbero vivere
per guardare il sole, non il loro ombelico (che parentesi chissà 
in quale punto del gambo si trova: mistero girasolico). 
Eccomi, sono qui, vicino a te,
non mi sono dimenticato di te, non ti dimenticherò mai
perché sei la mia creatura, sei frutto delle mie mani,
come argilla nelle mani del vasaio,
come tela nelle mani di un pittore,
pietra tra le dita di uno scultore".

No, forse a ben ricordare
Dio non era così ciarliero, e nemmeno così ripetitivo,
ma era pur sempre una presenza avvolgente,
come l'acqua nella quale siamo nati,
una specie di placenta infinita dove nuotare
sentendosi bene.
Attorno a me solo volti sorridenti,
pacificati, non di una pace umana ma quasi
soprannaturale: la pace di chi sa che la propria vita non
dipende soltanto dai beni materiali o da quello
che vediamo con gli occhi esteriori. C'è anche qualcosa, Qualcuno
al quale bisogna ritornare per sentirsi pienamente
figli e fratelli, con tutte le magagne dei figli e dei fratelli. 

Per scoprirlo o ritrovarlo dentro di noi, 
ci vogliono tempo,
deserti, essenzialità, ma soprattutto molta,
moltissima marmellata alle fragole e banane.
Il salmo lo conferma:
"Gustate e vedete com'è buono il Signore".

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