sabato 14 agosto 2010

Vietato il nudismo oltre il cartello

E' stupefacente constatare come anche sulla spiaggia il nostro Paese continui a dividersi in due: da un lato quelli che scrivono le regole, dall'altro quelli che, pur conoscendole, fanno finta di non vederle. Chi ci governa sembra appartenere con certezza a questa seconda categoria di persone, mentre i ‘vietatori di tutto’ sulle spiagge devono far parte del primo gruppo, piuttosto nutrito nel tempo estivo. L’ultimo divieto avvistato vicino al mare riguarda i naturisti, anche detti nudisti: quelli cioè che amano esporsi integralmente al sole, per lasciare che tutto, dalla punta dei capelli all’unghia dei piedi passando per le ‘pudenda’, diventi dello stesso color pollo allo spiedo. E che male c’è in questo desiderio? Nessuno, però la nudità persino in un Paese come il nostro, ormai assuefatto alla sovraesposizione di tette e chiappe femminili, può forse infastidire qualche animo più sensibile e morigerato (esistono ancora?), e quindi c’è chi si è premurato di scrivere con vernice blu su un cartello ligneo: ‘Vietato il nudismo oltre il cartello’.

Al di là del muro (metaforico) si può, al di qua no. Da una parte abbronzatura totale, dall’altra ben limitata dal costume. Stupisce che il cartello si trovi su un bellissimo tratto di spiaggia libera, dove per la verità nudisti se ne incontrano parecchi prima e dopo il cartello, che quindi è stato ampiamente esautorato dalla pratica, come succede per i divieti più cretini. A ben guardare, poi, si capisce anche il perché di questa necessità di regolamentare una preferenza espositiva ai raggi solari: i nudisti presenti sono quasi tutti di sesso maschile, nudi nella loro verità più intima talora floscia e cadente, talora tonica e scattante, alcuni in chiaro atteggiamento esibizionista, altri compostamente adagiati su asciugamani dove l’occhio curioso cerca comunque di mettere a fuoco quel pezzetto di carne che dovrebbe scandalizzare i benpensanti autori del cartello. Ecco il punto: se lì ci fossero soltano belle donne sovraesposte, a mio parere nessuno si sarebbe dato pensiero di stabilire un limite oltre il quale si può rimanere nudi. Ma il maschio ignudo, tanti maschi ignudi tutti assieme, dal vecchio al giovane, dal bello al brutto, sono un affronto alla pubblica decenza che ipocritamente si scandalizza di più per un fallo reale che per decine di politici colti in fallo ma lasciati scorrazzare a piede libero, senza nemmeno un cartello che possa limitarne i danni.   

1 commento:

Arlon ha detto...

questo pezzo è fantastico! come il tuo italiano