giovedì 18 novembre 2010


La tua vita è sacra

Toglieteci tutto: il denaro, il lavoro, il futuro. Ma non toglieteci la gioia che nasce dall'incontro degli sguardi, da un abbraccio, dalla condivisione di un'idea. Per non far appassire la gioia, è necessario coltivarla quotidianamente con visioni inaspettate e un po' di tempo a disposizione. Così la giornata più grigia e tempestosa degli ultimi tempi può finir bene, con il sole che ride che non è solo il simbolo dei Verdi ma anche quello che ti si può stampare dentro perché hai sentito parole che ti hanno scaldato il cuore. 


E' successo questo pomeriggio, e mi ha rafforzato nella convinzione che la televisione, tra i tanti danni prodotti, ci ha defraudato soprattutto del gusto di ritrovarci assieme, magari seduti nella platea di un teatro non per assistere ad uno spettacolo ma ad una 'costituente ecologista', espressione che di per sè fa un po' spavento ma per fortuna poi ci sono gli umani a renderla viva e comprensibile. Sfilano nel Teatro Eliseo le voci più diverse di chi crede che "l'ecologia ci farà uscire dalla crisi mondiale". C'è l'ecologia di sole, acqua e vento, che forse sarebbe piaciuta anche a S. Francesco, e "l'ecologia dell'anima" del giovane assessore di Colorno (Parma) e coordinatore dell'associazione dei Comuni virtuosi
Marco Boschini, che legge una lettera al nostro premier con un finale che merita davvero un applauso: "ti compatisco e provo umana pietà per la tua totale assenza di domani."

C'è "l'ecologia delle relazioni" di
Michele Dotti, l'educatore-sognatore che ha promosso un appello
perché le parti migliori della società civile italiana uniscano le forze e costruiscano assieme un'alternativa credibile allo sfacelo nel quale siamo piombati non solo dal punto di vista politico ma sociale, culturale, morale (appello che ho firmato anch'io, ndr). Per risollevarci forse dovremmo iniziare di nuovo a saltellare per la strada, come si faceva da piccoli. Un gesto che Michele fa sul palco per mostrare come in realtà oggi i movimenti dei bambini siano tutti molti rigidi e bloccati, probabile conseguenza di un clima complessivo che non favorisce di certo la felicità e la spensieratezza.

C'è l'ecologia di chi si impegna quotidianamente a combattere le ingiustizie di un Paese dove può anche capitare che un sindaco venga rimosso dal suo incarico in quanto fa bene il suo dovere promuovendo la raccolta differenziata dei rifiuti: è il caso di Vincenzo Cenname, ex sindaco di Camigliano, provincia di Caserta, al quale tra l'altro
Report ha dedicato una delle ultime puntate. E per rimanere al Sud, c'è l'ecologia delle 'mamme vulcaniche' di Boscoreale Terzigno, che lottano a tutto campo: contro i miasmi, contro le cariche della polizia, contro i politici complici delle ecomafie. Davvero raccapricciante è poi la situazione di Taranto secondo il racconto del giornalista Carlo Vulpio, autore de 'La città delle nuvole': la città pugliese produce il 92% della diossina italiana, con tragiche ricadute sulla salute della popolazione (40.000 gli ammalati di tumore, un malato di leucemia ogni 2 famiglie, mamme costrette a sospendere l'allattamento, a tal punto che Vulpio parla di un'"ecatombe di Taranto").

Infine, c'è un'ecologia delle parole politiche che suonano vuote o troppo astratte per coinvolgere la cosiddetta gente, e l'ecologia di chi invece ha avuto in dono un pensiero di ampio respiro, capace di essere al tempo stesso pratico e filosofico, cristiano e scientifico, serio e giocoso. Quando sale sul palco Antanas Mockus, per due volte sindaco di Bogotà (Colombia) e attualmente candidato alle presidenziali colombiane, l'impressione è che sia arrivato un alieno, un marziano, uno scienziato pazzo che ha da poco lasciato il suo laboratorio. E' vestito di grigio rallegrato da una cravatta verde, lontana galassie dal verde leghista, ed ha lo sguardo profondo di chi è abituato a pensare non solo a risolvere problemi ma a comprenderli prima di tutto nelle loro lontane radici. Non a caso ha alle spalle una laurea in filosofia e una in matematica, arricchite dalle origini lituane. "Tu vida es sacra", la tua vita è sacra, inizia a ripetere, e invita tutti a noi a ripetere la stessa cosa al nostro vicino. Questo è stato uno dei suoi slogan durante la campagna politica, e uno vorrebbe già salire sul palco e baciare quest'uomo che osa dire una cosa così semplice ma così rivoluzionaria, motore di infiniti cambiamenti se soltanto la prendiamo sul serio ogni giorno.

Mockus racconta anche di aver risolto il problema del traffico della capitale affidandosi ad artisti di strada: mimi al posto dei vigili per diminuire incidenti e corruzione. "Se non puoi cambiare l'hardware, cambia almeno il software", dice Mockus che ama le immagini figurate ed ha un modo di parlare tranquillo e meditativo, difficile da imbrigliare nei tempi di una giornata densa di interventi. "Le risorse pubbliche sono risorse sacre, come la vita. Bogotà è cambiata perché i cittadini hanno deciso di cambiare". E noi sogniamo, sogniamo tanti Mockus anche da noi, con tanti occhi che riescono ad accorgersi di una bambina di 3 anni che il giorno del suo compleanno chiede di poter incontrare il sindaco perché l'ha visto alla tv e gli è sembrato un uomo simpatico. Da questa visita è nato un programma di recupero di tante situazioni di disagio familiare nei quartieri poveri, perché poi - racconta a un paio di noi curiosi di parlargli ancora di persona al termine dell'intervento - la politica nasce anche da questo: non da piani o progetti astratti, ma da incontri inaspettati che ti aprono vie nuove da seguire.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

Grazie Lucia, ho rivissuto con piacere i bei momenti di ieri rileggendo questo tuo prezioso contributo.
a presto
Simone

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