Movesi il vecchierel canuto et bianco
Francesco, scusa, me lo puoi prestare l’inizio di questo tuo mitico sonetto?
Eh, Francesco, cosa dici?
Sì, sento un sommesso sì di sottofondo.
Che tra tormentati ci si capisce.
O vecchierel canuto et bianco,
benvenuto al nostro corso di ginnastica posturale per sole signore.
Come mai solo le donne sembrano aver bisogno di raddrizzare la spina dorsale?
E’ un mistero sul quale qui ci interrogammo ormai svariato tempo fa.
E la situazione, da allora, è rimasta invariata.
Invariata ed avariata.
Ma soltanto al femminile. Secondo me perché portiamo pochi pesi sulla testa, al contrario delle nostre sorelle africane che meritano il Nobel per la Pace 2011 proposto da Cipsi e ChiAma l’Africa.
A proposito, l’avete firmato l’appello? Fatelo che è un’iniziativa originale.
Parola di cosmeticomiche.
Quasi quasi questo pomeriggio glielo dico anche al vecchierel canuto et bianco che da qualche lezione si è palesato al corso di ginnastica posturale
per sole donne sciancate.
La prof dice: “Guardatevi allo specchio”.
E il vecchierel: “Eh, mica sono una donna!”
Come se solo noi ci guardassimo allo specchio. Via che c’è anche
una forma di vanità negli uomini, o no?
Poi facciamo l’esercizio in cui ci si mette a terra con le gambe
divaricate e la prof consiglia: “Fate scivolare avanti le braccia
sulla palla (un pallone da ginnastica) come se faceste
la pasta a mano”.
E di nuovo il vecchierel: “Ma io la pasta a mano non la so fare”.
Suvvia, o vecchierel canuto, l’avrai almeno vista fare, no?
Ma siccome l’occhio vuole la sua parte,
ecco che arriva una mega-lasagna colorata ed elastica,
con la quale dobbiamo fare gli esercizi a coppie.
E io con chi capito?
Ovviamente con te, o vecchierel, e quando son lì
che tengo la lasagna che si tende, si tende, si tende,
a un certo punto la penso la scena
tragicomica: io che mollo le briglie formato lasagna di plastica,
e te che parti come se fossi una pallina lanciata dall’elastico
di una fionda.
E poi non dire che sono cattiva, o vecchierel canuto et bianco,
che nel sonetto di Francesco (Petrarca) partivi per andare
a Roma, mentre qui chissà dove saresti
potuto arrivare.
Con la lasagna elastica.
venerdì 4 marzo 2011
alle
13:46
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