sabato 28 maggio 2011


Masse critiche

La massa non massifica sempre.
Non omologa per forza in un'unica gelatina color verde pisello,
per citare un colore che mi sta molto a cuore dopo aver comprato 3 kg di piselli in offerta che minacciano di non finire mai.
La massa può anche essere citica.
La massa può anche fare la rivoluzione.
Prendete la massa di giovani che ha protestato in Spagna,
e probabilmente sta ancora protestando. E' il movimento 15-M,
perché è iniziato il 15 Maggio nalla Plaza del Sol di Madrid.
Chiedono democrazia reale,
"una società nuova che dia priorità alla vita sugli interessi
economici e politici".
Più massa critica di così.

E noi, in Italia?
Possiamo anche noi diventare massa critica?
Questo pomeriggio sono uscita di casa e mi sono lasciata trasportare
da una massa critica di ciclisti gioiosamente fricchettoni, colorati,
carnascialeschi. Scusate, dove andate? Siamo la 'massa critica',
o meglio 'critical mass', perché poi l'inglese convince sempre di più
dell'italiano quando si tratta di grandi manifestazioni.
Sono in tantissimi, una massa fluviale di due ruote che invadono
la strada normalmente congestionata dal traffico di auto, autobus,
motorini e camioncini. Benvenuti, massa critica!
Vi seguo finché non venite travolti dai veri padroni della strada.
E' la legge del più forte, veloce e rumoroso, che si sente in diritto
di dominare sul più debole, lento e silenzioso.
Ma siete comunque bellissimi, ciclisti che mi dite che questo di maggio
è il raduno più importante dell'anno, ma volendo ci si ritrova
a fare massa critica anche l'ultimo venerdì del mese.

Mi piace questa idea che un giorno a settimana venga dedicato
al tentativo di unire le forze in un mondo troppo malato
di individualismo e dispersione.
Mi invitate ad unirmi a voi, se non altro in nome
della gonnellona a fiori che indosso.
Adesso mi procuro una bici e arrivo.
Intanto rimango coi piedi per terra,
che mi serve per non volare sempre troppo alto.
PS: Confesso che forse mi sento una che critica la massa
più che una massa critica, però nella vita si può sempre imparare.
Domani vado a messa. E mi auguro che sia una messa critica.

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