martedì 2 agosto 2011

Tutti al mare

“Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare…”
Ma le vostre son già scure, scusate, non c’è gusto,
da quand’è che prendete il sole?
I venditori ambulanti, poi, son già neri al naturale.
Vendono di tutto: orologi, bandane, cappelli, braccialetti, collane,
vestiti e costumi appesi su lungo bastone in equilibrio su una spalla
a guisa di armadi viaggianti,
e poi granite, grattachecche, pannocchie grigliate, cocco,
bibite fresche, acqua, birra, coca-cola, panini,
come se la spiaggia fosse un treno,
uno scompartimento lungo chilometri abitato
da umani pigri, troppo pigri per alzarsi e andare
a prendere qualcosa al bar.

Al bar ci sono lui e lei,
perché il bar distava
5 metri dai loro lettini e quindi
il cammino non è poi stato troppo lungo.
Lui e lei sono perfettamente piallati,
non un risvolto adiposo,
tutto tenuto e trattenuto,
forse anche il respiro perché lui ha un tatuaggio
di quelli parlanti: “Rendi possibile l’impossibile”.
L’arabesco parte da sopra il ventre
e fa un arco sulla pancia,
ed essendo tutto tenuto e trattenuto,
la scrittura è chiara e leggibile.
Rendi possibile l’impossibile? E cosa sarà mai
l’impossibile per te, o uomo che sembri occupato
quasi interamente dal culto di te e (forse) di lei?
L’impossibile leggerezza della dieta, chissà.
Non giudicare in questi casi sembra la vera impresa impossibile.

La transumanza dei Sud e degli Orienti che offrono
di tutto all’Occidente in vacanza è continua.

Ci sono anche le massaggiatrici cinesi con cappellino
e kit per il massaggio,
alcune miracolosamente bianche,
altre annerite dal sole,
in genere quasi solo parlanti-cinesi, cosicché qualunque conversazione
si arena sulla sabbia.
Chi si spiaggia letteralmente davanti all’asciugamano
è l’indiano bibitaro. Forse appesantito dalle bibite,
forse incuriosito dalla donna sola che legge davanti
al mare, egli si ferma, si siede comodo sopra la borsa-frigo
e non accenna ad andarsene.
Dove abiti? Hai marito? Vuoi il mio numero di cellulare?
Se non fosse già tramonto avanzato, mi butterei in mare
per scomparire.
A un certo punto inizia a fare discorsi di “pelle” che sono in realtà “peli”,
ed io mi sento nuda, molto più nuda dei nudisti della spiaggia
libera lì vicino, che sì saranno nudi, ma vorrei vederli
con un indiano piazzato davanti che guarda, esplora, commenta.
Mi copro col ‘Newsweek’ e cerco di far
passare il concetto che non sono interessata al mercimonio.
Egli non può crederci, ma alla fine se ne fa una ragione.
Accende una sigaretta e se ne va quasi sdegnato.
Ho capito perché i ricchi fanno crociere in mezzo al mare.

Nessun commento: