giovedì 19 gennaio 2012

Trovare marito sull'autobus
(ovvero un buon motivo per girare sui mezzi pubblici)

Si chiamano Darius, Tadeus, e non mi ricordo più come.

Sono tre ed hanno la faccia rubizza, rubiconda e gioconda, 
come può esser gioconda la faccia di chi si è bevuto un bel po' di vino.
Uno si siede accanto a me, nei posti sopraelevati sul fondo, 
quelli che quando ti siedi ti ricordi dei bei tempi delle gite scolastiche. 
Per sbaglio mi urta il piede e chiede scusa. 
Poi inizia ad osservarmi.

E' bello sentirsi osservati sull'autobus nei posti della gita scolastica. 
Mi guarda e fa il gesto di mettere una fede al dito. 
E poi uno sguardo molto dolce, e complimenti, bellissima, 
io dico che han bevuto troppo vino ma Darius insiste:
non torna in Polonia e rimane per sempre qui con me, 
mentre Tadeus anche lui vorrebbe sposarmi, 
e dovrei decidere tra i due, che sono qui come turisti
non come lavoratori: uno è di Danzica, l'altro di Neustadt,
un pensiero a Papa Wojtyla e arriva la fermata dove devo
scendere. Baciamano, saluti, e la conferma che l'abbonamento
ai mezzi pubblici è un gran bell'investimento.

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