Vorrei esser come l'onda di Grado che porta le alghe nere tutte sulla spiaggia, e le deposita lì, e le alghe diventano montagnole, collinette, sculture scure, e il mare si libera e scorre più azzurro.
Onda, ce la insegni quest'arte?
Perché noi invece il nero ce lo teniamo dentro, ce lo maceriamo, e le alghe alla fine ce le mangiamo.
Dico: non basta vederle affiorare nel mare? Bisogna pure farle fritte.
Mi sa che le alghe fritte non le prendo più al ristorante cinese...
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