Una bella faccia buona da matematico pazzo e geniale.
E ci mette pure le chiappe bianchissime, se serve.
Corporizza tutto.
Tutto rende corpo.
A tutto dà corpo.
Perché le parole non siano proclami politici vuoti ma vita vissuta.
Gli studenti lo contestano con un linguaggio triviale?
Da rettore, si cala i pantaloni e fa loro vedere a quale livello si è ridotta la loro protesta.
Bisogna cercare di ridurre i consumi dell'acqua?
Dimostra davanti a tutti che la doccia si può fare anche in 3 minuti.
Le strade sono giungle di automobilisti scostumati?
Niente multe (che tanto la gente poi non le paga) ma mimi e clown
a irridere i guidatori più arroganti e maleducati.
Perché l'orgoglio ferito a volte fa più male di una multa.
Perché prima viene l'auto-regolazione,
Perché l'orgoglio ferito a volte fa più male di una multa.
Perché prima viene l'auto-regolazione,
poi la mutua regolazione, e solo dopo devono entrare in gioco polizia e giudici.
Queste si chiamano sagge politiche di sicurezza. Che non spendono e spandono soldi per garantire false sicurezze (vedi il recente caso-Campania: poi i soldi della sicurezza se li sono mangiati quelli che avrebbero dovuto garantirla, ndr).
Ancora: i ragazzi oltrepassano il limite nei locali notturni o nei concerti?
Massiccia distribuzione di carote, a simboleggiare uno stile di vita che sa porsi dei limiti (per un gioco di parole spagnolo sul termine 'zanahoria'=carota, ma anche persona che sa limitarsi).
Il giubbotto antiproiettile per proteggersi dalle minacce?
Si può indossare, ma con ironia, facendo un bel buco a forma di cuore sul petto.
Perché, ricordando Pico della Mirandola, "non ci sono più forme per te, essere umano: potrai essere animale o angelo". Sta a te decidere.
Troppe donne ammazzate da mariti gelosi?
Il problema è delle donne ma, prima di tutto, degli uomini che non riescono a convivere con le loro gelosie. Quindi creazione di una linea telefonica d'emergenza per uomini in crisi.
E la violenza familiare, quella che si consuma tra le pareti domestiche e fa più vittime di quella per le strade?
Ci sono politiche che possano contrastarla?
Sì, magari a partire dal gesto innocente di una bambina di 3 anni che dice:
Mamma, se mi dai una sberla io chiamo il sindaco!
Il nome di questo santo-illuminato-visionario che è riuscito pure a fare il politico?
Antanas Mockus, sindaco di Bogotà (Colombia) per 2 mandati, in questi giorni in giro in Italia assieme a Sandro Bozzolo, il giovane autore di una sua bella biografia edita da Emi: 'Un sindaco fuori del comune'.
Leggere per credere. E per sognare tanti Mockus anche qui nel nostro Paese.
Ma magari ce n'è uno tra voi che leggete...
Ma magari ce n'è uno tra voi che leggete...
PS: un altro flash sul personaggio in un pezzo che avevo scritto 2 anni e mezzo fa, presente nell'archivio di questo blog cliccando qui (18.11.2010: "La tua vita è sacra").
3 commenti:
Proprio nel momento in cui ci siamo risolti a dividere serenamente (e magari per sempre) i sogni dalla realtà, ecco che puo' fare irruzione nella nostra esistenza un tipo come Mockus, che ci viene a chiarire invece, senza fronzoli e fugando i dubbi residui, che la distanza tra utopia e concretezza non è affatto incolmabile...
E ci verrebbe naturale semplicemente dire grazie, se non fosse che la lezione di quest'uomo ci dice invece esattamente il contrario, e cioè che le parole da sole non bastano, se vicino non gli affianchiamo tanto coraggio, ironia e smisurata convinzione che possano davvero modificare in meglio l'esistente...
Mentre il mio grazie posso di sicuro regalarlo a te, Lucia, per avermi condotto (per quanto casualmente ed inconsapevolmente) a conoscere un uomo davvero singolare ed importante, il cui seme potrebbe germogliare nella mia vita in qualsiasi momento e sicuramente regalandomi grande prosperità intellettiva ed umana...
Poi, piu' avanti alla Garbatella e sempre nella stessa occasione, hai permesso che riscoprissi anche un ottimo posto per festeggiare a tavola con amici il mio compleanno all'indomani...
Ma questa è un'altra storia e direi che è maturo il tempo per i saluti.
Ti regalo un paio di mie """ virgolette (ops...son tre... ho abbondato come mio solito....) nel caso ti dovessero mancare...
CIAO....FRANCO
Caro Franco, grazie a te per la compagnia, le belle parole e il passaggio in macchina! Lucia
Hi niice reading your blog
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