lunedì 1 gennaio 2024

Violetta

Violetta cammina fucsia, rosa e lillà, capelli tinti rossicci e la sfacciataggine di una richiesta che spiazza: "Scusate, chiedo a voi perché siete donne: potreste aiutarmi a vedere se è chiuso il bottone dei pantaloni che sennò li perdo?"
Oibò, attorno è lo struscio del lungomare barcolano il primo giorno dell'anno. Tutti camminanti, villeggianti, vacanzieri, spensierati, mediamente gioiosi, seppure di gioia vera non è che se ne veda propriamente a palate in questi ultimi tempi. 

Fatto sta che dentro mi si apre la voragine della paura della follia, ma per fortuna vicino a me ho una madre che questa paura non l'ha mai avuta. E con la tranquillità più disinvolta del mondo, esperienza di sarta di lungo corso, si avvicina e aggiusta. Proprio come una mamma con una figlia piccola. Ora i pantaloni fucsia sono chiusi a dovere: il bottone è entrato nell'asola. E Violetta vestita di rosa e lillà, come una bambolina, ringrazia e racconta. Perché la solitudine ti fa parlare con gli sconosciuti come se fossi sempre a bordo di un treno che si chiama vita. Ha avuto un ictus, il braccio sinistro è paralizzato, è rimasta per anni in carrozzella e ha tentato tre volte il suicidio. Chi l'ha salvata le ha detto: "Te ga de viver altrimenti chi resta a romper i c...?" Così lei è rimasta a lottare in questa vita, ma ha voluto farlo restando in piedi. Armata soltanto di un bastone che la aiuti a camminare. E' riuscita ad arrivare persino a Roma per una sua privata manifestazione di protesta, e se avessero potuto farlo, le avrebbero dato una medaglia per la sua forza interiore. 

Gliela diamo noi, in questo giorno che inaugura un nuovo anno al quale chiediamo di azzerare tutti i conflitti, anche i più apparentemente innocenti ed innocui. Azzerare tutte le antipatie, il malanimo che ogni tanto si insinua, le inutili invidie e gelosie, mostri dagli occhi verdi. Tutto appianare e vestire di rosa confetto, come Violetta che cammina con il bastone e il coraggio di una vera combattente. Il coraggio di chiedere anche a due sconosciute di aggiustarle un paio di pantaloni. Il coraggio delle richieste inaudite. Che solo quelli un po' matti sanno fare. 

Ecco, buon Dio, aiutaci davvero a chiedere l'impensabile e a sperare contro ogni speranza. Cara Violetta e cari lettori delle Cosmeticomiche equamente sparsi tra Nord e Sud del mondo, un augurio forte a tutti!

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