martedì 17 ottobre 2006

GGC. Giovani gamberi crescono

Mi spiace per quanto è successo questa mattina a Roma. Non credo però che il mondo si possa fermare a causa di una disgrazia molto probabilmente accidentale (il tg diceva che la Festa internazionale del cinema da stasera in poi 'prenderà tutt'altra piega'; ma scusate, e tutti i morti di ogni giorno tra suicidi, omicidi, morti per nostra distrazione, morti per povertà, fame, alcool, droga? quelli non bloccano mai nessuno?).
Dunque, aggiornamento sul magico mondo della scuola.

Da domani inizio a fare un sacco di ore 'a disposizione'. Mi dichiarano disponibile per forza di cose, e dove c'è bisogno, lì mi mandano. Assai infermieristica come situazione, e in questi casi si dice: sono pronta a tutto. "Te lo dico subito, sono tremendi", mi ha rassicurato la vicepreside. Grazie, non vedo l'ora di verificare di persona. Mentre parliamo, arrivano dei ragazzi alla macchinetta del caffè fuori dall'ufficio della vicepreside, che peraltro è attaccato alla porta di un cesso. "No, questa non è la vostra macchinetta, ecco butto bicchierino e caffè". Pazza, dico se proprio devi bevitelo tu e restituisci i soldi ai ragazzi, ma si vede che anche questo è un modo per far rispettare le "regole", i "patti" che si fanno tra insegnanti e studenti.

Grande soddisfazione dalla classe serale, invece, dove si lavora che non sembra nemmeno di stare in una scuola. Ieri, dopo essermi riletta quasi tutti i racconti di 'Palomar' in autobus e nella metroA, ed aver meditato se fosse il caso o meno di farli già scontrare con la problematicità di quel Calvino (nel quale io, personalmente, sguazzo), ho optato per un più commestibile e semplice Rodari: una delle favole al telefono dedicata al giovane gambero che, sfidando l'incomprensione e il rifiuto della sua famiglia, si ostina a voler camminare dritto e alla fine ci riesce. Ho visto occhi attenti, curiosi, stimolati all'avventura di questo crostaceo che loro stessi hanno definito "rivoluzionario". Grazie, Rodari.

5 commenti:

utente anonimo ha detto...

a disposizione vorrà dire in doppia posizione? il mondo non si ferma ma è vero che se l'eco è forte rallenta
ciao

lucicosmo ha detto...

Concordo sul rallentamento. Per la disposizione, vedi sopra. Cià

Dichtung ha detto...

Omnis determinatio est negatio et omnis negatio est determinatio (effetti collaterali della Weißbier).

lucicosmo ha detto...

Lascia la birra ed esplicita meglio il concetto che sembra interessante.

Dichtung ha detto...

All’originaria affermazione di Spinoza per cui una determinazione, o limitazione, è al contempo una negazione, quell’originalone di Hegel ha aggiunto che ogni negazione è a sua volta una determinazione. Io, per quanto ne capisco, le interpreto così. Secondo Spinoza, se si determina una cosa in un certo modo (il consueto procedere dei gamberi all’indietro), ne consegue che essa non sarà determinata ad essere in altro modo (quindi nemmeno secondo l’originale procedere del giovane gambero in avanti). Ne deduco che ogni determinazione limita la libertà individuale (per me Spinoza=>aperto).
La chiosa di Hegel ne è l’esatto contrario: se si nega una cosa (negazione del procedere dei gamberi all’indietro), ne consegue che essa sarà determinata a non essere in altro modo (quindi si determina a non procedere all’indietro), ovvero ogni libertà individuale porrebbe un limite (per me Hegel=>chiuso). Se il gambero di Rodari potesse porre il suo quesito, che sintetizzerei in “Perché devo obbedire alla legge?”, a Rousseau, credo che questi gli risponderebbe che non ha alcuna scelta e che è libero perchè la libertà di procedere all’indietro è nella sua natura. Si è capito che sto con Spinoza?