sabato 18 novembre 2006

Io credo

"Io credo che le donne abbiano il destino della Terra nelle loro mani.
Al mondo siamo il 53%, e siamo davvero pervase di energia. Non restiamo a guardare: è tempo di compiere il balzo.

Io credo che gli uomini abbiano avuto la loro possibilità, e che oggi vivano una grande confusione. Io credo che il denaro sia la radice del male. Quando le persone cominciano a credere che il possedere oggetti produca la felicità più grande e durevole, questo è il segno sicuro che sono intensamente infelici. So che un terzo degli statunitensi prende antidepressivi. Dovrebbero dar sollievo alle proprie anime, non farsi stirare le facce.

Io credo nella sacralità della natura. Io credo che noi possiamo salvare il pianeta. Siamo abbastanza intelligenti per farlo, ma dobbiamo agire con la consapevolezza che l'emergenza è estrema.
Io credo che i media stiano controllando e determinando l'aspetto della Terra: come disse Thomas Jefferson, una democrazia informata si comporterà in modo responsabile.
Io credo nella bellezza della musica: devo goderne, nutre la mia anima.

Io credo nella bontà dello spirito di ogni persona, anche se a volte è difficile da vedere.
Ho in cura numerosi pazienti che stanno morendo, o i cui bambini stanno morendo. Anche se a volte è pesantemente oscurata, nei casi estremi questa bontà tende ad emergere. Non credo in un dio. Ho aiutato tante persone ad affrontare la morte, e credo che con la morte sia cenere alla cenere, e polvere alla polvere.
Io credo che l'inferno e il paradiso siano presenti nelle nostre vite di ogni giorno. Io credo che la vita sia un dono assoluto, e che debba essere valorizzata in accordo con questa consapevolezza. E' già un privilegio che qualcuno ci abbia concepiti.

Io credo che siamo qui per servire. Non siamo qui per essere autoindulgenti, edonistici, e pensare solo alla nostra soddisfazione. Lo stato più felice che io raggiungo è quando lavoro nella mia clinica, quando aiuto i bambini con la fibrosi cistica ad affrontare la morte e aiuto ad alleviare le loro sofferenze e mi curo dei loro fratelli e sorelle. Sono del tutto esausta, al termine della giornata, ma profondamente soddisfatta.

Io credo nella bellezza del mio giardino. Ho due acri e mezzo di terra, e non sono mai così in contatto con l'immensità dell'universo come quando sono nel mio giardino, in un giorno caldo e soleggiato, a prendermi cura di fiori ed alberi, mentre i pellicani mi volteggiano sulla testa. Io credo che sul pianeta ci sia troppa gente. Nel 1900 eravamo un  miliardo. Ora siamo 6 miliardi e mezzo, e le previsioni dicono che entro pochi decenni saremo 14 miliardi.
Io credo che il più grande orrore al mondo non siano pochi terroristi che colpiscono il World Trade Center. Il più grande orrore è che metà della popolazione mondiale vive in condizioni di estrema povertà, e che fra i 30.000 ed i 40.000 bimbi muoiono ogni giorno di fame, mentre le nazioni ricche continuano ad arricchirsi.

Io credo che il lavoro più importante del mondo sia essere genitori. Le donne devono essere sostenute finanziariamente, per questo. Il loro lavoro è assai più importante di quello dei dirigenti alla testa delle grandi corporazioni.
Io credo che il segreto della felicità sia composto da: servire i nostri compagni esseri umani, facendo in modo che ognuno di essi abbia amore e cura (intendo il curarsi profondamente l'uno dell'altro); andare a fondo nella conoscenza della nostra psicologia come esseri umani, in modo da essere più costruttivi; prendersi cura di questo incredibile pianeta, che è il nostro."

(Helen Caldicott, pediatra australiana, attivista anti-nucleare, autrice del libro "Nuclear Power Is Not the Answer"; dal foglio del
Centro di ricerca per la pace di Viterbo. Grazie a Dio ci sono persone che dicono di non credere in Dio ma poi scrivono queste meraviglie che parlano allo spirito più di molte prediche predicate dagli altari)

3 commenti:

utente anonimo ha detto...

E io credo in chi ci crede.
Grande Lucì.

Dichtung ha detto...

Non mi è chiaro perchè mai i non credenti non dovrebbero essere capaci di tali meraviglie e perchè la discriminante debba essere per forza la fede. A contrario, mi vengono in mente tre nomi di credenti che iniziano tutti per B (onde evitare di rovinarti il blog citando i nomi completi, quello che rischia la vita mangiando un salatino, l'unto del Signore e il seguace del dio Po) che sono al più capaci di esprimere, per usare un eufemismo, un pensiero debole ed antiumanistico.

lucicosmo ha detto...

Giusta osservazione. Nel mio caso non ho remore a dire che credo si tratti di inutile retaggio cattolico. Unito al desiderio di continuare a dimostrare ai credenti che non è vero che solo loro detengono la verità della vita. Sono altrettanto convinta che, se vissuta nel profondo e con entusiasmo, la fede sia davvero in grado di illuminare, nel senso di dare luce e 'meravigliosità' alle cose. Quanto agli esempi che citi, ricadono nella categoria del 'mistero della fede'.