lunedì 9 febbraio 2009

Mezzi pubblici

Sono intimamente contenta della crisi del mercato dell'auto perché sostengo i mezzi pubblici. Li sostengo con l'abbonamento mensile (30 euro qui a Roma) e con molte ragioni, che ogni giorno mi si confermano dentro sempre di più. Prendi oggi, per esempio. Vado alla fermata dell'autobus munita di giornale per l'attesa. Una signora è già lì seduta, si tiene la sciarpa sul dente. Dietro, nei giardinetti, due ragazzi stranieri si fanno la barba alla fontana: uno rade l'altro, completamente a torso nudo. Passa una mamma impiuminata con bambino molto assonnato vestito da Carnevale. "Ammazza che freddo-ò!", dice la mamma, e invita il bimbo a salire in macchina con un sonoro "aò!", ripetuto a mo' di scherno dal piccolo Batman.

Con la signora appena uscita dal dentista scambiamo due parole mentre iniziamo ad avvertire qualche segno di intirizzimento. Sono 25 minuti che aspettiamo, e di bus neanche l'ombra, ma vuoi mettere il privilegio di aver assistito ad una seduta da barbiere denudato all'aperto, fonte di grande conforto per noi che crediamo di soffrire di freddo? Intabarrati e nevrotici all'interno degli abitacoli automobilistici, ci perdiamo squarci di umanità incoraggianti. Tra le norme anti-crisi non se ne potrebbe anche inserire una di incentivo all'utilizzo dei mezzi pubblici, ivi inclusa la fontana per radersi al mattino nel caso andasse via l'acqua in casa?

Post scriptum: al Campidoglio, dove oggi il Dalai Lama ha ricevuto la cittadinanza onoraria romana, ho visto sfilare molti monaci buddisti amaranto-arancio a braccia nude. Bellissimi. Si vede che la temperatura è davvero questione di punti di vista.

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