sabato 7 marzo 2009

Il colore viola

Ehi! Donne!
Ve lo chiedete mai dove finiscono gli involucri viola o violetto o blu notte dei nostri assorbenti?
Non ve lo chiedete?
Fate una passeggiata lungo il Tevere e guardate.
Gli alberi sono ancora decorati dai resti della piena dello scorso dicembre:
arbusti ed arbustelli impigliati tra i rami,
porte di legno incastrate lungo gli argini,
una giacca a vento di foggia maschile
e centinaia di brandelli di plastica di ogni genere
tra cui spiccano, particolarmente indistruttibili,
le pezzuole violacee che noi, distrattamente, buttiamo negli "appositi contenitori".
Deve essere in effetti proprio una questione di "contenitori" visto che la piena fluviale
ha accolto, contenuto, anzi sarebbe meglio dire assorbito le testimonianze di una nostra personale piena,
di un flusso che ci visita ogni mese ricordandoci la nostra natura.
 
Epperò, epperò, epperò c'è un però.
Gli involucri resistono da dicembre ma le domande che una nota casa di assorbenti
aveva collocato sugli stessi involucri sono state cancellate.
Domande come "Lo sai che il flusso segue spesso il ciclo lunare?", oppure
"Lo sai che il mal di testa della sindrome premestruale può essere curato mettendo un panno freddo sulla fronte?", o ancora "Lo sai che durante il ciclo puoi fare il bagno?".
Tutte cancellate, via, asportate dalla corrente.
Vedi che il Manzoni aveva capito tutto.
I panni bisogna sempre risciacquarli nei fiumi,
che erodono il superfluo e lasciano la sostanza.

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