mercoledì 27 gennaio 2010

Soppressioni

Ritorniamo alla questione della fermata del bus soppressa a pochi passi da palazzo Grazioli, "dimora romana di Silvio Berlusconi, che ne ha preso in affitto il piano nobile" (cit. wikipedia). I commenti dei passeggeri interdetti svelano ancora una volta lo stato degli umori del Paese, riassunti in pochi metri quadri di abitacolo comune.
Oibò! Abbiamo suonato il campanello, dobbiamo scendere, ma l'autista che fa?
"Soppressa la fermata!", dice un signore.
"Ma non potevano sopprimere la casa invece che la fermata?".
Osservazione arguta, perché in effetti con un gesto unico si elimina il problema alla radice.

A proposito di gesti, una signora indica al marito una chiesetta gotica dalle guglie assai appuntite che si trova sul Lungotevere: "Con una chiesa così hanno colpito Silvio". Il Duomo di Milano è un po' più di una chiesetta lungo il fiume però è vero che l'immagine è molto evocativa, e a lungo rimarrà nel cosiddetto immaginario popolare. Il marito annuisce come se ormai si trattasse di un aneddoto da tramandare ai nipoti.

Drin! E com'è che non si ferma?
"Soppressa la fermata!"
"Embè?"
"Tutta colpa di Silvio"
Affondo di signora incappellata e incappottata: "Beh a Milano gli autobus fanno fermate ogni 3 km, qui sono tutte vicinissime, cosa ci vuole a scendere a quella dopo..." Touché. Volevi che mancasse la fan berlusconiana sul bus?
Ma dalle retrovie rispondono: "Invece che eliminarne una a Roma potevano aggiungerne una a Milano, no?"
La signora si scioglie in un sorriso.
E pace fu.

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

una berlusconiana spiritosa?
che accetta dello spirito sull' argomento, dico
strano
ci credo che ne ci hai scritto uno dei tuoi rari post.

massimo

lucicosmo ha detto...

incredibboli, vero? 
saluti!