venerdì 26 marzo 2010

Raiperunanotte

Un gran momento di democrazia,


il sapore della carboneria,
qui in camera davanti allo schermo di un computer
a guardare ciò che è stato proibito,


il frutto proibito dal regime che ha paura di essere smascherato,
ma lo dovreste sapere che quando si proibiscono le cose
poi queste ti si rivoltano contro,
diventano un’onda d’urto,
e ieri sera è stata un’onda,
un flusso continuo di vera libertà,
quella libertà che ha il profumo della primavera
vera e non delle bandiere sventolate in nome dell'odio


travestito da amore.
E le facce, le avete viste le facce della gente


fuori dal Paladozza di Bologna, quando Michele Santoro
è uscito con le lavoratrici della Omsa e Marco Travaglio?
Le facce di chi era fuori, ed è rimasto lì, fin oltre la mezzanotte, 
erano solari, felici, sorridenti
come quelle degli italiani alla fine della guerra,
sì, erano facce di liberazione,
e speriamo davvero che arrivi la rivoluzione,
quella invocata ieri sera da Mario Monicelli,
regista ultranovantenne con la faccia più giovane
di tutte le facce rifatte e strafatte dai chirurghi,
abbiamo bisogno di voci così, di facce così,
di vecchi che siano veramente vecchi e non
scimmiottatori dei giovani, e di giovani che siano
veramente giovani e non scimmiottatori dei vecchi,


perché il nostro non è solo un Paese per vecchi
ma rischia di diventare un Paese di invecchiati
prima del tempo o di eterni giovani con il


cervello finto come la pelle piallata,
abbiamo bisogno del sapore puro della libertà
di satira e di espressione,
dello spirito critico evocato da Milena Gabanelli,
della democrazia vera e non ‘democrazoide’


secondo la definizione di un altro vecchio vecchissimo,
Gillo Dorfles, e infine abbiamo bisogno di aria,
come ha detto il prudente Giovanni Floris,
e di cultura, come ha cercato di dire mezzo sommerso
dai fischi Morgan, capace di dare voce sopraffina
ad un pianoforte accompagnatore di Antonello Venditti.
Raiperunanotte, e per una notte abbiamo sognato.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

Cara Luciaabbiamo sognato.Ma ad occhi aperti. Orecchie aperte e cervello aperto.E' ora di aprire finestre e portoni e far entrare aria nuova.Miriam