Premi il pulsante verde!
	
	Ti senti triste?
	Sfiduciato?
	Hai la sensazione che la vita non ti stia sorridendo
	e quindi anche tu non riesci proprio a sorridere alla vita?
	Senti che hai subito un'ingiustizia e non ce la fai a reagire
	in modo positivo, con conseguenze ben visibili sul tuo umore
	e sul tuo viso che, come una scatola nera,
	registra tutto di te, dalle gioie più esaltanti
	alle sofferenze più intime? 
	Ebbene, allora è arrivato il momento di uscire di casa
	e scattarti una foto!
	
	No, non fare sempre tutto da solo, magari con il cellulare
	puntato addosso come una P38.
	Finiscila di sentirti autosufficiente e per una volta
	affidati al mondo esterno, che ti ha deluso,
	questo è vero, ma in fondo lo sai che ha ancora
	molto da offrirti, ed anzi tu sei lì che non vedi l'ora
	che il mondo ti offra qualcosa, foss'anche un'oliva con
	il gingerino vicino, un fazzoletto di stoffa o un amaro lucano.
	Tutto va bene, basta che sia offerto con generosità.
	
	Ma prima offriti tu con la stessa generosità
	alla macchinetta che scatta le fotografie formato-tessera.
	E' un gesto di fiducia nei confronti del mondo
	che ti aprirà di certo nuove speranze.
	Scosta la tendina, accomodati sul sedile girevole che sembra
	tanto il seggiolino del bravo pianista e inserisci 4 euro. 
	Una voce accompagnerà i tuoi movimenti,
	riproducendo allo stesso tempo davanti ad uno schermo
	assai opaco il tuo volto, che tu ovviamente disconoscerai.
	Guardati, rimirati, osservati, aggiustati i capelli,
	alzateli un po' sulla destra, livellali un po' sulla sinistra,
	abbozza un sorriso e...
	premi il pulsante verde!
	
	L'immagine di una persona a te cara
	ma davvero malconcia si presenterà ai tuoi occhi
	con una tale evidenza che non potrai fare a meno
	di scoppiare a ridere lì, da solo, nascosto dietro la tendina
	della macchinetta fotografatrice.
	Potrai chiederti intanto: ma chi è quello/a lì?
	Un delinquente appena arrestato?
	Un brigante dell'Aspromonte?
	Un carcerato in libera uscita?
	Niente di tutto ciò. Sei proprio tu,
	che sorridi a fatica con il mento bloccato
	e gli occhi rivolti all'insù, nella grande tradizione
	dei santi trafitti. 
	Dopo il terzo tentativo dovrai accettare
	di stampare quel volto che continui a non riconoscere,
	e se per caso avevi inserito 5 euro e non 4,
	preparati a ritrovarti 16 piccole facce
	di uno sconosciuto che preferiresti lasciare lì, dietro la tendina.
	Eppure il miracolo c'è stato: hai riso in faccia a te stesso,
	ti sei smascherato, ed hai constatato che in fondo
	anche nelle giornate più nere pulsa dentro di te
	quella "salubre autoironia" cantata dalla mirabile Consoli
	in 'Pioggia d'aprile'.
	
	Sorridi alla vita!
	Ed essa ti risponderà con 16 foto-tessere
	buone per i prossimi 50 anni di carte d'identità e passaporti.
	Finalmente 5 euro ben spesi (perché, parentesi,
	la macchinetta non dà il resto).  
	 
1 commento:
Sei un genio, e non aggiungo altro.
(comunque 5 euro li avevo messi anch'io per distrazione e solo tu potevi esprimere così bene la sensazione che ho avvertito, in un giorno come quello che tu hai descritto...)
Elisa M.
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