martedì 14 dicembre 2010


Passata è la protesta

Il dopo-protesta a Roma, 14/12/2010Passata è la protesta, odo augelli far festa?
All'inizio no.
All'inizio vedo solo tanti studenti sfilare,
ma anche tante facce nere, nerissime,
coi caschi in testa e le sciarpe tirate su
fin sotto gli occhi. E un po' ho paura.
Poi vedo arrivare un ragazzo che si tiene
la mano sull'occhio sanguinolento,
e una signora che scende a vedere
in via delle Botteghe oscure, qui a Roma,
perché in ufficio non ce la fa a lavorare sentendo notizie di risse
al Senato. "Si menano in Senato, e vuoi che non
si menino qui per la strada?".
Non è ancora passata la fiducia alla Camera.

Passata è la protesta, odo augelli far festa?
Ancora no.
Odo semmai elicotteri e sirene, e arrivo nella zona del Senato
blindato. E' passata la fiducia alla Camera.
Sulla strada, tracce di una guerriglia:
pezzi di sanpietrini e mattonelle, bottiglie rotte,
avanzi di uova, l'asfalto colorato di vernici,
pali ed insegne di ristoranti divelti, vetrine sbrecciate,
una grande scritta sulla chiesa di S.Andrea della Valle:
"sciopero umano".
Non sono state risparmiate nemmeno le vetrine di
Benetton, i cui 'united colors' diventano 'colori uniti dello sfruttamento'.
I negozianti sembrano ancora barricati all'interno.

Passata è la protesta, odo augelli far festa?
Macché, ancora niente. Eppure si avvicina il tramonto.
Nel centro ci sono camionette della polizia incastrate
come torrioni alla fine di vicoli e stradine, ma a piedi tutto è valicabile.
"Caro Alemanno, è arrivato Capodanno", si legge sui muri,
mente i turisti giapponesi fotografano il fotografabile senza
capire il perché di quelle macerie urbane. 
In via del Corso lo spettacolo è impressionante: una
panchina rimossa, bidoni della spazzatura rovesciati,
ma soprattutto tante scarpe singole abbandonate lungo la strada
vicino a cocci di vetro e resti di scontri che i guardiani
degli hotel più esclusivi della capitale tirata a lucido
per l'imminente Natale, si premurano di spazzare via
dall'ingresso.

Passata è la protesta, odo augelli far festa?

Sì, finalmente sì.
Non è solo un verso di Leopardi rivisitato che risuona
nella testa di un'ex insegnante di italiano,
ma la realtà reale degli stormi di storni scacazzanti
che strepitano al tramonto tra gli alberi di Largo Torre Argentina:
ce ne sono a centinaia, migliaia, miracolosi e bellissimi
come al solito: grumi neri che si addensano e si rilassano
come tasti di una fisarmonica, ignari e indifferenti alla protesta 
come tanti passanti che corrono nelle frenesìa dello shopping,
senza curarsi minimamente che una città sta andando a fuoco. 
L'ultima parola ai ragazzi, che hanno capito
quello che molti adulti fanno finta di non vedere,
o forse non vedono più, accecati dalle luminarie natalizie:
"Dalle buone scuole e dalle buone strade
si riconoscono i buoni governi" (cartello giallo
lasciato in zona Torre Argentina, Roma)

1 commento:

utente anonimo ha detto...

Bellissimo post, che dà voce a fatti difficili, complessi e vissuti, e che pochi sanno comprendere senza arrogarsi il diritto di giudicare. Grazie, a nome di una che questa crisi universitaria la vive sulla pelle e che ha avuto modo di apprezzarti e stimarti tanto in Burkina Faso. Ora che ho trovato il tuo bellissimo blog, non smetterò di seguirti. Complimenti!
Elisa M.