mercoledì 20 aprile 2011

Vendendoci per denaro
 
Siamo nel cuore della Settimana Santa. Santa perché precede la Pasqua, che è anch’essa il cuore della vita cristiana. Ogni anno si rinnova questo miracolo misterioso di contemplazione della morte e resurrezione di Cristo, e ogni anno un aspetto diverso di questo mistero mi colpisce. Quest’anno, per esempio, è il tradimento di Giuda a risuonarmi dentro con insistenza. I trenta denari chiesti per consegnare un uomo. I soldi per vendere un essere umano. La monetizzazione dell’esistenza. Maria (di Betania) che spande libbre di olio profumato e il mondo attorno che si scandalizza perché quei soldi potevano essere dati ai poveri. Ipocrisie che coprono interessi. Economia che sotterra tutto, anche i sentimenti.
La passione è un dramma umanissimo. Ed è un dramma che si consuma anche nelle nostre vite di ogni giorno. Ogni volta che decidiamo di mettere il denaro al centro delle relazioni. Ogni volta che andiamo a lavorare pensando soltanto a quanto verremo pagati e non a quello che con le nostre mani – le nostre, non quelle di un altro – faremo di bello: scrivere un articolo, confezionare una scarpa, scattare una fotografia, cucinare una frittata con le erbe. Ogni volta che quantifichiamo scordando la qualità. Ogni volta che tradiamo noi stessi prima ancora degli altri, vendendoci per denaro.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

era un po' che non passavo di qui, bello, valido anche dopo pasqua