martedì 17 maggio 2011

Ho visto un pret *
 
Sa l’ha vist cus’è?
Un prete che pregava
e poi accendeva il computer
e non degnava quasi di uno sguardo
il panorama circostante,
per quanto bello ed assai ameno,
il paesaggio non il prete,
oddìo anche il prete, a ben
guardarlo non è per niente male:
giovane ma non troppo,
maturo quel che basta, bel taglio di capelli,
pelle liscia, nemmeno una riga a solcare
un dubbio, un’increspatura del pensiero,
un punto di domanda vocazionale.
Niente di niente.
 
Ho visto un pret,
sa l’ha vist cus’è?
Un prete che viaggiava su un Eurostar
che per prenderlo devi fare un mutuo tra un po’.
Un prete che pregava, o meglio apriva un libro,
si faceva il segno della croce
e via, solo qualche sguardo furtivo attorno,
un’occhiata di timore, di paura,
come se il mondo esterno fosse una giungla
pericolosa dalla quale difendersi con un machete.
Così dice la mia amica, lo sa, signor prete?
Che il mondo è una giungla intricata e bisogna
esser preparati ad affrontarlo, e alcuni di noi,
a forza di essere sempre impreparati, iniziano a sognare
che arrivi il 2012 per essere travolti da un insolito destino.
Non che si sogni la morte, no, signor prete, questo no.
Però siamo tutti un po’ spossati e stanchi ed esauriti
di vedere come va il mondo, l’Italia in particolare.
 
Ma lei, sior prete, proprio non ci vede a noi qui attorno,
e nemmeno ci sente.
Possibile che abbia fatto voto solo di pregare e di accendere
il computer e basta? Non posso credere che non sia neanche
un po’ incuriosito dalle nostre facce, che non le venga
voglia di ascoltare le chiacchiere delle signore vicino
a lei, o quelle delle due romene con figlioletto che lei
riceve una telefonata e dice “non ti preoccupare amore,
te l’ho detto che sono nata per strada”,
o il ragazzo-orso yogi che continua a telefonare
e a dire sempre la stessa cosa “domani saranno in sei,
appuntamento alle 7.30 me raccomando puntuali”,
e insomma tutta questa bella umanità,
possibile che non le dica nulla,
che non la faccia riflettere anche sul suo
status così particolare,
così privilegiato e delicato al tempo stesso,
così chiuso e così aperto,
così spirituale e così terreno,
che poi non sono mondi diversi ma
permeati e permeabili,
basta che a tenerli assieme ci siamo noi,
esseri umani,
e basta che noi esseri umani non
perdiamo la nostra umanità a furia di cellulari,
e computer e sguardi che non si incrociano
più.
 
A proposito, vorrei chiederle quali sono i misteri
del giorno, ma la domanda mi muore dentro.
Comunque la domenica saran quelli gloriosi,
la corona del rosario
scorre con il paesaggio più bello del
centro Italia.  

* omaggio sbilenco a 'Ho visto un re'

3 commenti:

bigsoul ha detto...

Son ricorsa alla chimica per inizare a sperare che il machete non mi serva e che i Maya non avessero ragione, ma ancora non ci sto riuscendo.
O è ancora troppo presto o son troppo grave io...

lucicosmo ha detto...

Ma la chimica quale, o luce di tutti noi?
Non mi dire quella in pillole!
A 'sto punto allora meglio
le gocce di Bach, o no?
Un abbraccio romano (non nel senso del saluto)

utente anonimo ha detto...

chimica vera, ma blanda: mi fido del mio dott :)
peccato che l'effetto dopo 10 gg sia pressochè nullo (su una terapia di 12 me par ben...!)