mercoledì 22 giugno 2011


A chi?

Poi capitano le giornate illuminanti.
Quelle con il sole, il mare e la bella stagione.
La luce è nitida, il campo di girasoli dal finestrino del treno
risplende giallissimo 
sullo sfondo blu mare del cielo.
Clic, una fotografia dalla toilette,
che è l'unico posto del treno in cui il finestrino
si può ancora aprire (tutti gli altri sono sigillati
in nome della divinità dell'estate: l'aria condizionata),
e si scende in spiaggia.

Spiaggia: che bella parola.
Evoca lunghe camminate, sabbia, spazi di libertà,
dialoghi a tu per tu con il mare, le onde e le conchiglie.

Povera illusa. Erano altri tempi, quelli.
Oggi bisogna stare attenti ai metri, calcolare i centimetri,
ma soprattutto quanto hanno speso gli abbonati
per stare in prima fila.
Cos'è, la pubblicità del canone Rai?
'L'abbonato ha sempre un posto in prima fila',
si diceva.
Oggi quella pubblicità vale anche per gli spiaggiari
di una piccola porzione di litorale laziale.

Qui vige una legge chiara:
chi ha pagato merita rispetto.
Mica bruscolini, sai.
Son 1800 euro al mese per ombrellone e
sdraio in prima fila. Che poi prima fila proprio non è,
visto che ci sono 5 metri prima di arrivare al mare.
Quei 5 metri che devono rimanere vuoti
secondo un'ordinanza della Capitaneria di porto,
per cui se tu sei lì per un giorno, paghi il biglietto d'ingresso
e vorresti per esempio sistemarti con l'asciugamano
vicino al mare (anche a 2 metri, per dire), non puoi farlo.
Vietato, proibito, raus, marsch!

No, scusa, non ho capito bene.
Hai capito benissimo, invece.
O fai l'abbonamento oppure devi trovarti un pezzo
di spiaggia libera, che nel caso specifico corrisponde ad un estremo
fazzolettino di sabbia grande come un monolocale del centro di Roma,
dove volendosi tanto bene si può stare anche in 20.

Però - sottolineano orgogliosi alla 'Direzione' della spiaggia,
sempre più simile al consiglio di amministrazione di un'azienda
(l'azienda Mare) - se poi arrivano i ragazzi la domenica, facciamo
una soluzione unica di 10 euro per ingresso e ombrellone,
e loro si mettono lì (in quarta fila, dove la sabbia brucia
come nel deserto) in quattro, che è anche più bello da vedere.
"Perché sa, tanti ragazzi sparsi qua e là può dar fastidio".

A chi?
(e qua dovrebbe partire l'omonimo brano musicale
'A Chiii-i-i? Sorriderò, se non a te' ecc.)

PS: caro Stéphane Hessel ispiratore degli 'indignati' di Spagna,
l'hai capito perché da noi non ci si riesce ad indignare?

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

Spiagge immense ed assolate spiagge già vissute amate e poi perdute ... Spiagge dipinte in cartolina ti scrivo tu mi scrivi poi torna tutto come prima ...il tuo scritto mi ha fatto pensare a renato zero, spero nn ti offenda
;-)  sì, sono proprio io, sempre domiciliata a roma e precaria ma in buona forma. e tu come stai? looking forward to hearing from you! un abbraccio, Vanessa

lucicosmo ha detto...

Sempre domiciliata anch'io a Roma e precarissima!
Sulla forma non saprei dire, 
ogni tanto mi pare spettacolare
ogni tanto ammaccata, 
in ogni caso
a presto!
Lucia