lunedì 6 giugno 2011


Maria, o dell’audace mendicanza
 
Bisogna essere audaci per chiedere.
Osare esporsi al rifiuto, all’indifferenza, alle risposte più inaspettate.
E Maria osa.
Ti viene vicino, ti chiede qualche euro per i bambini, se la giornata è nera capace anche che ti prende a male parole. Se poi tu poco poco le dai retta, è lei che ti propone ti aiutarla in altro modo: lì c’è un fornaio, mi prendi due panini, via che ti costa, andiamo.
E tu vai.
Ti lasci guidare. Mica lo sapevi che la domenica c’era un fornaio aperto. 


In effetti non di fornaio si tratta, ma di supermercato.
Entriamo: “Facciamo che sei come mia sorella, piacere Maria”.
Magari tu sei figlia unica ma non importa,
una sorella non ti sarebbe dispiaciuta,
forse non così invadente, non così inopportuna, ma per una volta
lasci fare. “Sai che mi farei? Nu’ bell’ris’e patat’”.
Mi fa piacere, eravamo partiti coi panini ma si sa che poi
il supermercato è come il canto delle sirene: attrae, seduce, invoglia.
“Vengo da Salerno, non è che mi puoi trovare un lavoro, ti lascio
il numero di cellulare”.
Eccola la povertà metropolitana. Povertà o inganno? Miseria o nobiltà?
Ci sono anche i cellulari per contattare i nuovi ‘mendicanti’.
Vie della modernità. 


Arriviamo al banco dei salumi. Due etti di prosciutto, 6 rosette “che domani ci faccio i panini ai bambini per andare a scuola”, poi anche tu ordini qualcosa che intanto t’è venuta fame.
Nel frattempo, Maria ha fatto la spesa di tutto
punto: minestrone surgelato, yogurt, latte, olio, di patate nemmeno l’ombra (scusa: e stu ris’e’ppatat? A’ro’sta?).
Quasi quasi, visto che c’è, aggiungerebbe anche l’aranciata da un litro e mezzo, e lì sei tu che intervieni perché nel portafoglio non hai
risorse infinite. E poi, scusa Marì, ma le bollicine alla lunga
ingrossano la pancia.
Alla cassa ci informano che abbiamo sforato
rispetto alle finanze disponibili, e tocca rimandare indietro qualcosa.
Ovviamente Maria rimanderebbe quello che hai preso tu,
ma in un sussulto dell’ego (sempre sfacciato) ti opponi, tanto più che si tratta davvero di poche cose: crackers, prosciutto e una confezione di caffè.
 
Eppure dentro di te ridi,
ti viene da ridere perché tu non ce l’avresti questo coraggio.
Di chiedere a uno sconosciuto due panini e poi uscire da un supermercato con la spesa.
“Che me li dài due crackers?”
Pure!
Uè Marì, non solo sei stracolma di spesa,
ma mi chiedi pure di darti i crackers che tra l’altro
non ho comprato per me?
E’ questa povertà che non è mai sazia che mi spaventa.
Però l’audace mendicanza di Maria meritava di essere segnalata.

PS: Marì, la prossima volta che ti vedo da lontano, cambio strada. Sappilo. Anzi sallo.

 

3 commenti:

utente anonimo ha detto...

Cara Lucia
bellissimo questo post!
Leggendo il titolo ho creato un ponte con l'ultimo libro di Michela Murgia, Ave Mary, del quale mi interesserebbe leggere la tua recensione.
Saluti
Miriam

utente anonimo ha detto...

Forse Maria tornando a casa ripenserà a quello che hai fatto. Forse si
renderà conto di aver avuto una buona giornata,una giornata fortunata.
E forse si è già resa conto che persone come te si rincontrano raramente
nella vita, anche perchè nel caso cambierebbero strada.....!!
Ciao Lucia
Viviana

utente anonimo ha detto...

Grazie e cari saluti a entrambe!
Lucia