martedì 13 settembre 2011

Oui, je suis encore prof!

Nella vita mai dire mai. Hai detto no per sempre alla scuola?
La scuola arriva e ti scuote dal torpore proponendoti addirittura di varcare i confini nazionali. Orbene, se anche Silvio dixit che il nostro è un Paese di m..., quale migliore occasione per andare ed imparare qualcosa dagli altri?

Ti si manda a Grenoble. Vuoi partire? Mais oui, avec beaucoup de plaisir! Detto fatto. A distanza di meno di 24 ore dalla convocazione, approdo a Lione, ridente cittadina del sud della Francia con uno spettacolare parco dove giovani, vecchi e bambini leggono, riposano, giocano, amoreggiano. Et voilà la civilization!

Per le strade la gente sfreccia non solo in macchina o in bicicletta ma anche su esili e leggeri monopattini. Li chiamano 'trottinette', che suona già vezzoso e leggiadro a leggersi. E leggiadri son anche quelli che lo utilizzano: dal manager alla segretaria del Consolato, tutti per le strade si danno la spinta con la gamba destra (mancini a parte), e poi per qualche secondo rimangono con la gamba sollevata, novelli Carla Fracci o Roberto Bolle.

Saluto Lulu, il gibbone più vecchio d'Europa (48 anni) che saltella da un ramo all'altro di una gabbia dello zoo di Lione, e raggiungo Grenoble. Arrivo nella stanza della preside con la valigia in mano. Non ho ancora una casa ma intanto la scuola mi accoglie. Tutto mi sembra pulitissimo, ordinato, perfetto. Sento parlare tante lingue perché la scuola è internazionale. La frequentano ragazzi spagnoli, portoghesi, inglesi, tedeschi, francesi, arabi e italiani, assieme ad altri che desiderano imparare le lingue straniere.

Sono tutti molto selezionati e scremati, e si sente. La classe equivalente ad una nostra terza media sa già parlare compiutamente di Calvino e 'Marcovaldo' (banale, dissero, e io avrei voluto lanciargli dietro un sandalo), e se scrivi alla lavagna un detto come 'donna al volante pericolo costante', una ragazzina con lo spirito dei diritti e della rivoluzione nelle vene, ti chiede subito di cancellarla.

I più prossimi alla maturità leggono Verga come se fossero italiani, e son capaci di sintonizzarsi con il mondo arcaico della Sicilia dell'Ottocento con grande naturalezza. I mediani, infine, sono già riusciti a comporre una 'giullarata' dei nostri tempi ispirandosi alla storia tragicomica di una tizia che voleva suicidarsi ma alla fine fece suicidare forzatamente il suo salvatore: cinisme oblige!

5 commenti:

utente anonimo ha detto...

Ma che notizia bomba!!!
sono stra felice per te e questa nuova avventura che - son sicura - ti vedrà protagonista di tante storie (oh, aggiorna il blog, eh??...).
Anche io ho vissuto e studiato a Grenoble.
fantastica!!!!!

un abbraccio forte
chiara (quella napoletana trasferita a Trieste ;-)

utente anonimo ha detto...

che bello saperti felice e carica di verve in un posto che giudichi civile e pieno di verde! Son proprio contenta e spero che ci aggiornerai sulle varianti francesi della modernità con la tua ironia sempre fresca!!

Elisa

utente anonimo ha detto...

Ah, la France..... sono appena ritornato da una 5 giorni a Parigi e Reims ... peccato di non aver letto il tuo blog un po prima .... magari il TGV ci portava anche a Grenoble, parblue!

Fatti viva quando sei a Trst,

Stari mroz

utente anonimo ha detto...

Alò Stari Mroz,
mi scrivi mail a lucicos2003@yahoo.it
che devo chiederti un po' di cosette?
Spasibo
Lucia

utente anonimo ha detto...

grande Luciaaa, apprendo ora del tuo trasferimento. chissà che prima o poi nn mi decida anch'io a muovermi da questa italia che ci fa tanto soffrire :-( keep us updated! in bocca al lupo ed un abbraccio, V.