venerdì 16 settembre 2011

Via via

E’ venerdi’, han faticato tanto e ora nella sala dei prof
c’è aria di vacanza. Voci come nel foyer di un teatro,
come fuori dal teatro alla fine di una prima.
E d’altra parte qui si incomincia alle 8 e si puo’, volendo,
finire alle 18. Chapeau a chi resiste!

Tutti lavorano alacremente, con impegno e dignità,
tutti seri ed educati, ed anche sorridenti quando ti salutano:
la tedesca abbronzatissima, l’araba siriana che sembra
una cugina, ‘bon weekend’ a destra e a manca con un respiro
di sollievo e di liberazione perché se non stai attento la scuola
ti risucchia, ti assorbe, ti aspira tutto,
dalla punta dei capelli alla punta dei piedi.


E tu non hai più tempo per pensare a te,
e in fondo è molto meglio cosi’: è questo forse
il vero benessere, il vero benestare con se stessi,
avere poco tempo per guardarsi l’ombelico
e tutta la giornata per pensare a come si puo’
intrattenere ed educare ed anche un poco divertire
un pubblico giovane ed esigente
come quello che ogni giorno entra in questa specie
di astronave marziana dove crede, marzianamente,
di imparare qualcosa.

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