sabato 25 febbraio 2012

Automi

Ormai ne ho la certezza.
Sono circondata da automi.
Uno, fermo al semaforo, maneggia un piccolo aggeggio rettangolare rivolgendo 
a lui tutta la sua attenzione.
Un altro tiene lo stesso aggeggio rettangolare poggiato sull'orecchio e parla
a voce alta nell'autobus, mentre un secondo aggeggio squilla e così sono 
due le orecchie impegnate. 
L'ultimo automa, infine, è giovane. Avrà sì e no 15 anni, sta seduto su un muretto
e urla a squarciagola cose privatissime con lo stesso aggeggio rettangolare
di cui sopra. 

Uomini o automi?

Chi è l'automa?
La macchina o l'uomo?


Scriveva il filosofo Heidegger nel 1955: "Ciò che è veramente inquietante

non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica.
Di gran lunga più inquietante è che l'uomo non è affatto preparato a questo

radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo
ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante, un confronto
adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca." (M.Heidegger,
L'alienazione dell'uomo nell'era atomica e il senso del suo mistero)

Ehi, laggiù! C'è qualcuno che coltiva pensieri meditanti?

Nessun commento: