martedì 28 febbraio 2012

La mattina del disoccupato


Il disoccupato s'alza ogni mattina con una speranza certa: oggi qualcosa di bello succederà.
E' solo una speranza ma, come dice R.Queneau in una celebre affermazione riportata su un adesivo appiccicato sulla credenza della cucina, "abbiamo tempo per decidere; nel frattempo, viviamo di speranza e di tisane." Una tisana alla sera, una dose massiccia di speranza al mattino.

La prima cosa che il disoccupato constata con piacere ogni giorno, è che egli ha un sacco di tempo. Rispetto a quando lavorava e si sentiva pressato e stressato, la giornata senza lavoro si apre sotto i migliori auspici del relax e dell'impigrimento, che però egli combatte imponendosi degli orari. Massimo alle 10 fuori di casa: c'è tempo per fare colazione, una doccia riscaldante e una preghiera abbondante, tanto più che siamo entrati nella Quaresima pre-pasquale, che invita alla penitenza. 


La prima cosa da fare è arrivare nella scuola dove ha presentato una domanda di supplenza nell'agosto scorso, con la canicola estiva e i neuroni azzerati di conseguenza. "Lo fanno apposta", le sussurra all'orecchio la prof responsabile della commissione che gli ha bocciato la domanda, mal compilata forse anche per il caldo soffocante e la matematica impossibilità di trovare qualche ufficio aperto per informazioni nel mese in cui l'Italia, per antonomasia, chiude in massa per ferie. E' la naturale selezione della specie docente, che appunto come prima qualità deve avere quella di saper compilare domande che sarebbero state complesse anche per il dott.Azzeccagarbugli in persona. Seconda qualità del docente modello: non andare in ferie ad agosto altrimenti ogni domanda è persa.


Poiché sulla strada è stato colpito dalle condizioni degradate di un piccolo parco a pochi metri dalla scuola, vorrebbe chiedere a qualcuno se magari la scuola si interessa di questo parco, tanto più che l'istituto in questione è specializzato in 'turismo'. Egli ha tempo, ma il mondo fuori no. La vicepreside è incagliata in continue riunioni e tocca fare un'anticamera che gli ricorda altri momenti: quelli in cui va a chiedere lavoro, o più che altro prende appuntamenti per chiacchierare con persone che siedono dall'altra parte di una scrivania e non sanno mai dirgli niente di concreto, rimandandolo a tempi migliori. Le speranze di cui sopra. 


E' tempo di godersi il sole di Roma. In una via trafficata incrocia lo sguardo di un uomo tranquillo. E' un monaco Hare Krisna, che ovviamente lo ferma perché tra disoccupati di varia estrazione ci si intende. Il monaco è un coetaneo, e il disoccupato si informa su come faccia a vivere: ci pensa la provvidenza celeste. Sì, ma in pratica? Si vive di donazioni, qui a Roma in una casa sono in 5 e lui è quello che va in giro a parlare con la gente. Il disoccupato si immagina Hare Krisna anche lui, tanto più che vive già in una 'casa comune' con altre due persone, e la veste color albicocca pastello che fuoriesce dal piumino arancione del giovane monaco, non gli dispiace per niente. Con l'occasione acquista un libriccino che - ne è certo - gli fornirà qualche lume di saggezza. Offerta libera, ma quando tira fuori 2 euro, al monaco un po' gli si intristisce lo sguardo.


Il disoccupato inizia a sentirsi stanco. Nota infatti che il suo status di disoccupato (nella nozione mondana di non-stipendiato) gli apre lo sguardo a tante cose che prima non vedeva in quanto troppo impegnato nei suoi affari. Osservare il mondo in tutto il suo affanno e la sua corsa è stancante di per sè, soprattutto se uno a questa corsa non vuole partecipare. 


Dlen! Dlen! Oibò, staranno mica distruggendo la scultura dedicata a Giovanni Paolo II fuori dalla Stazione Termini? Sarebbe davvero un bel gesto per il Papa beato, che non meritava di essere rappresentato da quella specie di cabina da soldati per il cambio della guardia. Difficile spiegare la bruttezza, che infatti è coperta da una recinto circolare da dove provengono suoni metallici. Il disoccupato, che sarebbe diretto alla CGIL per aver qualche dritta sulle future domande di supplenza, fa una piccola deviazione per mettere a fuoco se davvero la distruzione è vicina. Niente da fare: "Intervento di completamento artistico della scultura". Il parco accanto alla scuola lasciato alla deriva, e la scultura in via di 'completamento artistico'? Misteri delle amministrazioni comunali.


Il disoccupato non riesce a sentirsi in armonia con questo mondo, così, dopo aver visitato l'ufficio zapatista della CGIL scuola, se ne torna a casa in autobus, dove legge: "Secondo il piano di Dio, tutti nel mondo possono vivere tranquillamente con un po' di terra e una mucca da latte. L'uomo non ha bisogno di andare da un luogo all'altro per guadagnarsi da vivere perché può coltivare cereali e mungere il latte nello stesso luogo in cui vive" (dal libriccino del monaco Hare Krisna). 

Il cortile interno nel condominio c'è, bisogna solo procurarsi una mucca. Vedi che ogni giorno fa fiorire idee e speranze. Mai disperare. 

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