lunedì 8 ottobre 2012

Non me lo so spiegare

Non me lo so spiegare. E forse ci vorrebbe anche un'altra canzone di Tiziano Ferro in merito. Non me lo so spiegare che adesso, siccome c'è internet, allora l'essere umano non è più rintracciabile. Non me lo so spiegare che l'essere umano sia così propenso sempre a delegare. La nostra vita sembra una continua delega di tutto: di responsabilità, di competenze, di informazioni. Guardi, può vedere sul sito. Guardi, deve consultare le 'istanze online'. Guardi, ci sono i servizi sociali. E tu che mi stai di fronte, chi sei?

Istanze online: le conosce soltanto chi, per un motivo o per un altro, abbia deciso di bazzicare nel sito internet del Ministero della Pubblica istruzione. Intanto uno già si domanda: perché chiamarle 'istanze on line'? La parola istanza evoca la burocrazia, la legge, la distanza. L'istanza in una stanza, ma a grande distanza. Sulle 'istanze online', per esempio, dovrebbe trovarsi anche la domanda per il prossimo concorsone scuola bandito dal ministro Profumo: dal 6 ottobre al 7 novembre si accettano le iscrizioni ma se tu non riesci ad accedere alle 'istanze online', neppure mettendoti in ginocchio, scordati di poter visualizzare la domanda. 

Dove si cela la difficoltà? Quella del primo accesso non ve la descrivo nemmeno perché un po' me la sono anche scordata. Rimozione spontanea. Risale all'anno scorso e ricordo un passaggio a ostacoli-caccia al tesoro tra l'istanza online e l'istanza di persona: cioè parti su internet, però poi corri da qualcuno in una scuola che ti identifichi fisicamente (cioè che dica: sì, sei proprio tu!), infine torni a casa con nuove password che comunque devi cambiare e segnare da qualche parte per la vita intera. 

Ora, però, ipotizziamo il caso che una persona abbia smarrito password e username di accesso alle 'istanze online'. Motivo? Umana dimenticanza, trasferimento in altra città lontana dal blocco in cui si son segnati i dati, blocco del cervello generalizzato. "In caso di smarrimento della password - si dice sul sito - rivolgersi alla propria segreteria scolastica che può effettuare il reset della password con una funzione SIDI". 

Molti punti interrogativi in testa. Molti mumble mumble che riguardano il linguaggio tecnologichese, che se unito al burocratichese di partenza rende praticamente turco (ostrogoto, si diceva un tempo) qualunque documento amministrativo. Immaginatevi di entrare in una scuola, e nello specifico in una segreteria dove nessuno ha tempo per voi, aprire bocca e dire: "Scusi, signora, mi effettua il reset della password con una funzione SIDI?". 

Prima di giungere a tanto, provo ad entrare in un provveditorato, oggi ufficio scolastico provinciale. All'ingresso, il deserto dei Tartari. Le centraliniste in imbarazzo perché, allo stato attuale, non è stato nominato nessun referente del concorso in questione. Al piano superiore il funzionario 'tecnico' non c'è, è a Roma. Due signore mostrano che anche loro stanno studiando il bando e non sanno dire altro.

Ma scusate, tecnologici costruttori di siti e di istanze, vi pongo anch'io un'istanza online da questo blog: non era più semplice rendere accessibile online, con un semplice clic, la domanda di concorso, così almeno da poterla consultare per studiarla? Perché, se è come le usuali domande, prima avrà bisogno di quella minima mezza giornata di sudore e riflessione e saltuarie imprecazioni. 
Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare...Non me lo so spiegare. 

Nessun commento: