sabato 27 luglio 2013

Innocenti evasioni

E poi, mentre fuori si bolle
e dentro si ribolle,
può capitarti anche questo 
in questo Belpaese ancora bellissimo.
Che qualcuno, anche detto signor Fisco,
non pago di farti pagare tutte le tasse fino all'ultimo centesimo,
vuol diventare il tuo supervisore dei conti
per stanare gli eventuali evasori. 
E allora se tu sei troppo onesto ma guadagni troppo poco
per il signor Fisco,
egli inizia a guardarti con sospetto.
Mi guardi con sospetto perché sono onesta?
Perché son troppo povera?
Domande inutili,
si mette tutto nel redditometro,
anche detto ricavometro,
anche detto termometro di ciò che tu 
dovresti guadagnare su basi assai discutibili,
rigorosamente affidate ad un cervellone automatico
che non ama sfumature né facce di esseri umani in carne ed ossa.
E poi si centrifuga ben bene.


Se, ad esempio, sulla base di oggettivissimi parametri e criteri,
vien fuori che guadagni meno di quanto 
il cervellone del signor Fisco ha deciso, 
a nessuno viene in mente che è a causa
dei tuoi committenti che hanno 
tirato la cinghia, 
o che sei proprio tu che in realtà, per quel che riesci a fare
onestamente, non ce la fai - con tutta la più buona volontà -
a guadagnare di più.
No, il signor Fisco pensa subito male:
pensa che dietro c'è un'evasione,
una disonestà, un lavoro nero non dichiarato,
un signor Silvio che sottobanco fornisce assegni
o appartamenti o altro.
La malafede, insomma, suggerisce il commercialista.
E vedi che sempre di fede 

alla fin fine finiamo per parlare.

Ora il signor Fisco e il signor Silvio, e tutti i loro
gentili amici e colleghi alimentatori di malafedi,
sono pregati di farsi al più presto

una bella vacanza assieme, per conoscersi meglio,
e fischiare magari ogni tanto anche dietro alle natiche
di qualche bella ragazza.
Solo vedano di non importunare tutti gli onesti cittadini
che onestamente cercano di vivere
in questo bellissimo Belpaese. 
Perché non ci si vorrebbe ritrovare tra qualche anno
a dover rispondere al signor Fisco giustificandoci
di una povertà che appare molto più dignitosa
di tante ricchezze variamente sbandierate.

Chiusa finale, in uno strascico di pensiero: in quell'Africa
da dove viene la ministra più 
vergognosamente
sbertucciata della storia repubblicana, 

ci fu un uomo che ebbe un'idea geniale. 
Geniale e forse un tantino provocatoria: cambiare il nome ad un Paese,
per invitarlo ad essere più integro ed onesto.
L'uomo si chiamava Thomas Sankarà, il paese Alto Volta,
oggi Burkina Faso, ovvero il 'Paese degli uomini integri'.
Forse nel Burkina Faso non tutti oggi sono cittadini onesti,
ma Sankarà lottò per dare a tutti acqua potabile,
salute ed istruzione. 
E allora continuo a sognare un paese di uomini e donne
integri ed onesti, che un giorno sappiano riconoscersi
e guardarsi negli occhi senza redditometri e fischi
di mezzo.
Ci puoi aiutare proprio tu, Cécile? 

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