mercoledì 19 giugno 2019

Rituali d'estate


C’è qualcosa di antico e commovente nella prima prova scritta che inaugura la sessione degli esami di maturità, a pochi giorni dal solstizio d'estate. La società liquida di Bauman ritrova qui un argine e un limite: 6 ore di tempo senza cellulari e pipì soltanto dopo che sono trascorse 3 ore; l’uso della penna e di un foglio di carta bianco; la possibilità di sintonizzarsi con il proprio cervello per più di due ore di seguito, senza interruzioni e distrazioni di Whats’app o ricerche su Google, a tu per tu con il proprio mondo interiore, questo sconosciuto. Gli studenti sono nudi, e miracolosamente silenziosi. Ed avviene una metamorfosi: anche la classe dei più mariuoli diventa per qualche ora un’oasi di volti angelici che leggono, scrutano, pensano, sottolineano, riflettono.

Sport e mafia sembrano essere tra le tracce più gettonate. “Quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali”, cantava Paolo Conte, ed oggi si offre del grande ciclista l’immagine del Giusto tra le nazioni allo Yad Vashem di Gerusalemme, proprio per aver aiutato centinaia di ebrei grazie alla forza delle sue gambe. Lo sport al servizio di una causa più grande, in contrasto stridente con gli insulti razzisti negli stadi di oggi. La mafia è al centro di ben due tracce: nel testo di Sciascia tratto dal “Giorno della civetta” per l’Analisi del testo e nella commemorazione dell’uccisione del generale Dalla Chiesa per la Tipologia C, e chissà che qualche studente più audace non approdi dritto dritto al grande nodo italiano della trattativa Stato-mafia. Ma c’è anche la “bellezza che salverà il mondo” del caro Dostoevskij e il tema dell’illusione della conoscenza, che può portare l’uomo a scoperte vertiginose o alla distruzione dell’umanità, come nel caso della bomba atomica. Per i più poetici e amanti della letteratura Ungaretti del “Porto sepolto”, titolo della raccolta quanto mai attuale in un tempo di porti chiusi e sepolti.

E mentre i volti dei ragazzi appaiono concentrati e sereni, intenti a leggere il papiro di 9 pagine delle tracce, al TG improvvisamente la scuola diventa la seconda notizia della giornata, o addirittura la prima sulle pagine online dei quotidiani. E per un momento, nel tritacarne delle notizie usa e getta da 1 minuto di concentrazione, fa capolino la profondità, la necessità di prendersi un tempo serio per leggere tutte queste tracce, qualora ci si volesse documentare, ed eventualmente anche soffermarsi a pensare e riflettere. Ci si accorge di essere davvero inseriti nella “dittatura totalitaria del presente”, come scrive T.Montanari nella proposta B1, e di avere per questo tanto bisogno di immergerci il più spesso possibile nello stupendo patrimonio storico e artistico che ci circonda, perché “il passato che possiamo conoscere attraverso l’esperienza diretta del tessuto monumentale italiano ci induce a cercare ancora, a non essere soddisfatti di noi stessi, a diventare meno ignoranti”. Ma se ogni giorno i TG si aprissero con un pezzetto delle tracce di maturità?  

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