martedì 24 dicembre 2019

Grazie


Che tu sei qui, che la vita esiste, che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuirvi con un solo verso.

Che il Natale si rinnova ogni anno, ed è ogni anno diverso.

Che ci sono ancora persone capaci di farti emozionare, commuovere, parlare al tuo cuore. Come Simone Cristicchi in concerto a Trieste la settimana scorsa, in uno scambio d’amore tra la città della “scontrosa grazia” e il poeta che ha saputo cantare con sapiente delicatezza la follia, l’esodo, il lavoro nelle miniere, la parabola triste di artisti colpiti da sventura, le calunnie piccole e grandi di chi si diverte a veder crollare i suoi simili.

Che anche il film di una fiaba antica come “Pinocchio” può regalare una gioia bambina ad un’intera sala di un cinema di un centro commerciale anonimo, ed ancora una volta si rinnova il miracolo dell’arte che trasfigura e ridona vita.

Che tu sei qui, e puoi fare anche compagnia a chi non ha compagnia. Al signore che al cinema ci va da solo e non sa a chi dirlo che il film è bellissimo e “no xe facile”. Non è facile no, caro signore, non è facile nulla: non è facile la vita, non è facile fare un film così pieno di effetti speciali e volti umano-fiabeschi, tant’è che il regista ci ha impiegato quattro anni, così ha raccontato. E che dire di quella meraviglia di Geppetto-Benigni? “Bravissimo, bellissimo”, a qualcuno lo deve pur dire il signore solo. Altrimenti implode.

Come quell’altro signore che anche lui riversa tutto ad un gruppo di amiche sconosciute, sedute al tavolo vicino di un improbabile ristorante del centro: dolori, sfortune, drammi enormi di una vita che non è stata facile. “No xe facile”: non è stato facile sopportare lutti, violenze e tanto altro difficile da scrivere. Perché poi c’è il mistero più indicibile del mondo che sta per compiersi in questa notte. E chi ci crede, sa di non essere più solo.

Nessun commento: