giovedì 11 agosto 2022

A Roma

c'è il mondo
c'è la vita
la fede
le Madonne ad ogni angolo di via
la creatività un po' folle
la stravaganza l'arte
il teatro di strada con Marcelo che sgrana gli occhi nel fermo immagine a Piazza Navona e si fa fotografare così, con l'occhio a palla da condividere in due, come pesci fuor d'acqua nel gran calderone della capitale.

A Roma ci sono
le rovine rovinate
l'archeologia urbana
il dialetto che ti calma e tutto sdrammatizza.
C'è Sanpietro e i sanpietrini che distruggono i piedi
E i turisti a frotte
Il sorriso e la burineria
Le battute la risata
I messaggi di strada come questo, sublime, fuori da un ristorantino del centro: "Sognatore è colui che in un uovo vede una carbonara".

Ci sono i colori le pizze e le puzze
L'immondizia diffusa
I barboni
Tanti poveri cristi buttati per terra così, nell'indifferenza generale (o nell'abbraccio universale?) come se fosse la cosa più normale del mondo. Un pugno nello stomaco, da riscrivere il buon samaritano, da farlo rivivere ad ogni marciapiede.

E c'è il Papone Francesco che prega per tutti.

Roma vita amore. 

2 commenti:

Franz ha detto...

Bentornata nella Blogosfera!
(Ho recuperato solo ora il tuo precedente articolo di fine giugno).

Occhio osservatore, anima sensibile e un accattivante stile di poesia misto a prosa.
Attendo avidamente nuove prove.

Anonimo ha detto...

Sei strepitosa